Per il farmaco Nexium, AstraZeneca sostituisce gli informatori con un call center

Sarà questo il nuovo e tanto invocato modello commerciale che rivitalizzerà l’ industria farmaceutica?

No.

O forse si, quantomeno per quei farmaci ormai maturi e quindi già ampiamente noti alla classe medica.

Per il suo blockbuster Nexium, farmaco indicato nella prevenzione e il trattamento delle ricadute della malattia da riflusso gastroesofageo, AstraZeneca ha licenziato il 50% degli informatori scientifici, indirizzato i rimanenti su altri farmaci e messo su un call center.

300 figure chiamate “customer service associates” o “personal account specialists” si occuperanno attraverso il telemarketing di:

  • gestire la fornitura dei campioni
  • fonire informazioni sulla rimborsabilità
  • inviare alle farmacie materiale pubblicitario per i pazienti

Il classico canale della visita al medico sostituito con un call center, che continua a prevedere la visita diretta ma solo se richiesta dal medico.

E’ un vero e proprio colpo a sorpresa in un’ industria abituata a moltiplicare gli investimenti sul marketing mano mano che si avvicina la maturità del farmaco, che significa perdita della copertura brevettuale e competizione dei ben più convenienti generici.

AstraZeneca fa esattamente l’ opposto, per un farmaco il cui brevetto scadrà non domani ma comunque nel giro di pochi anni (2014).

Secondo l’ azienda si tratta di una soluzione ottimale per soddisfare le esigenze del medico in modo adeguato e con un basso costo.

Voi che ne pensate?

Simone Di Gregorio

17 risposte a “Per il farmaco Nexium, AstraZeneca sostituisce gli informatori con un call center

  1. Pe rtutti i medici che sono abituati a “visitare” per telefono, si addice un informazione medica telefonica.

  2. Come per i farmaci reclamizzati in TV prevedo un flop per tale iniziativa. La scientificità, affidata a sole persone qualificate libere da marketing sfrenato, resta l’unica via percorribile dalle aziende farmaceutiche per recuperare credibilità presso la classe medica.

  3. da Ex Pfizer con un ruolo di un certo livello dico solo che queste aziende devono sparire dall’italia ci sta troppa connivenza tra il farmaco ed il ministro del lavoro.Sulla morte degli informatori nessuno ne parla infondo è ciò che il governo vuole.

  4. una vera merda

  5. Questa è la più grossa bugia che ho letto pubblicata su questo sito. Se non erro Astrazeneca ha una linea task force dedicata alla informazione medica presso lo specialista per Nexium e 2 linee che vanno dal medico di famiglia a parlare del prodotto Nexium, il call center viene usato come sos paziente dal farmacista nel caso il prodotto non sia presente da qualche grossista di riferimento . Spero in futuro sarete più attenti a pubblicare tali disinformazioni.

  6. “Il classico canale della visita al medico sostituito con un call center, che continua a prevedere la visita diretta ma solo se richiesta dal medico.”

    Come già commentato in passato, è un sollievo anche per il malato che civilmente aspetta il suo turno, nella sala d’attesa dell’ambulatorio.

  7. che cosa significa ” civilmente” ? forse bufalo70 pensa che gli infomatori farmaceutici siano dei trogloditi che non rispettano le regole di un ambulatorio? se così fosse , il suo nickname è perfetto…

  8. E’ scandaloso come una grossa multinazionale sia caduta così in basso,annullando ogni forma di rapporto con la classe medica.Dubito che la figura di un Informatore Scientifico,dotato di laurea in Discipline Scientifiche possa essere sostituito da un call center.Tanti anni fà,era prestigioso lavorarare per la prima Azienda al mondo per ricerca. Dopo i primi licenziamenti iniqui ed ingiustificati,il mondo del farmaco,in generale,si è ridotto semplicemente all’aspetto commerciale,spogliando la figura dell’Informatore della sua professionalità e delle sue competenze scientifiche. Astra-Zeneca come altre aziende non hanno capito che i farmaci si vendevano grazie alla professionalità del singolo I.S.F. e non per il merito oggi del call center ed ieri del marketing. Hanno ucciso la più bella professione della terra. Peccato!

  9. Bufalo70, a parte il fatto che l’isf è un professionista preparato ed in grado di interloquire con il medico in maniera sicuramente più appropriata rispetto ad un operatore di call-center, cosa ne pensa del fatto che molti lavoratori perderanno il proprio lavoro? Le da sollievo ? Questo settore, quello legato all’attività degli isf, ha un indotto che evidentemente non immagina. Grazie agli informatori lavorano i baristi, i ristoratori, gli albergatori, i corrieri, i meccanici, i noleggiatori, i farmacisti , i tassisti, le compagnie aeree e tante altre categorie di lavoratori. La prossima volta, prima di lasciarsi andare , prima di provare sollievo perchè dei lavoratori stanno perdendo il lavoro, si interroghi per bene e si chieda se è tutto a posto …nei suoi ragionamenti.
    Cordialmente

  10. x bufalo 70…tipico commento del dipendente pubblico che timbra e va in giro,medico compreso,tanto lo stipendio lo avrà lo stesso… cento brunetta ci vorrebbero..

  11. Grazie mille per i vostri commenti.
    Vi chiedo: tenuta ferma l’ opportunità di organizzare una visita diretta su richiesta del medico, non credete che questa sia una soluzione da valutare per tutti quei farmaci maturi che sono già ampiamente conosciuti dalla classe medica?
    Potrebbe contribuire ad eliminare quella percezione di “invasività” provata da alcuni medici nei confronti delle aziende e dovuta proprio all’ alto numero di informatori che si presentano in studio per parlare delle stesse molecole?
    Potrebbe permettere di razionalizzare le risorse di marketing concentrando il tempo ed il know how scientifico degli informatori sui farmaci
    più innovativi?
    Ci tengo a precisare che sono solo domande che vi porgo, nessuna certezza: siete uomini del campo e in quanto tale la vostra opinione è molto importante.

    @ paolo
    Il link alla fonte ce l’ hai, puoi consultare l’ articolo originale che sta alimentando il dibattito su questo così come su altri blog internazionali.

  12. In una fase matura di conoscenza del farmaco forse va anche bene, tuttavia io sottolinerei l’importanza del face to face in questo tipo di relazione, se l’azienda tramite l’informatore da un informazione ne si riceve anche altre dal medico utili per il lavoro, un call center difficilemente riesce a cogliere le informazioni che il medico da anche senza volerlo, non c’è feedback, può sembrare poetico perchè i rapporti oggi sono molto tourt court con medici che non hanno voglia di sentire, l’informatore non è solo quello che distribuisce campioni ma è anche il rappresentate dell’azienda

  13. Il face to face è essenziale, soprattutto in una fase come quella odierna dove le aziende veramente competitive saranno quelle in grado di co-gestire il sistema sanitario locale attraverso relazioni di partnership con i vari stakeholder: medici di base, ospedali, attori amministrativi, specialisti.
    E rispetto a questo ambizioso obiettivo, non è forse male l’ idea di liberare tempo e know how impiegato oggi per farmaci già ampiamente conosciuti, concentrando l’ azione degli informatori sui farmaci innovativi.
    Non credete?

  14. Chi scrive è uno che ha fatto il Capo Area in una grande multinazionale per vent’anni. Il vero fatto è che questa professione sta morendo ed è perfettamente logico. E spiego subito perchè. Vi sarete accorti che la falcidia degli ISF ( a decine di migliaia ) sta avvenendo tra l’indifferenza generale. Pensate se fossero stati metalmeccanici o insegnanti ( solo così a caso) ,a quest’ora fermenti di rivoluzione starebbero esplodendo ovunque e tutta la classe politica si sarebbe mossa con grande attenzione e concentrazione, i sindacati vari organizzerebbero scioperi ad oltranza. La verità è che questo lavoro non è mai stato considerato un vero lavoro ( per prima dalle stesse aziende farmaceutiche ), bensì un modo per sfruttare commercialmente a più non posso i prodotti farmaceutici, specie quelli con un elevato margine di contribuzione. Siamo sempre stati dei lavoratori “provvisori” finche fatturato e leggi consentono. Oggi ti assumo, perchè il mercato tira ( incasso profitti ) poi se il mercato non tira più, mantengo i profitti riducendo i costi, cioè gli ISF. Adesso provate ad immaginare fra 5 o 10 anni, quando non vi saranno più prodotti protetti da brevetto ( tranne poche aree di nicchia ) con i generici a tutto campo, a cosa serviranno gli ISF ? Call Center ? Ma che bisogno c’è, oggi c’è la rete e domani ancora di più. Quel medico che volesse informazioni e precisazioni, le troverà facilmente in rete, che già adesso pullula di med-line. ISF? Vecchia profesione d’altri tempi che ha consentito alle aziende di fare grossi profitti, sfruttando questi uomini fino all’osso. Ormai siamo come una vecchia macchina, magari carina da vedersi, ma ormai superata. Resta infibe da chiedersi : ma cosa potranno mai fare ora migliaia di farmacisti, biologi, chimici , geologi ecc ? Chissa se qualche politico di qualunque colore e specie troverà mai il coraggio di rispondere a questa domanda. Ad Majora !

  15. Va bene tutto, anche le più accese critiche…ma le offese no..soprattutto se dirette ad altre persone che commentano e magari non hanno modo di vedere e rispondere.
    Per questo ho dovuto cancellare alcuni messaggi…

  16. Pingback: Verso un nuovo modello commerciale: Pfizer sperimenta iPhone e iPad per rinnovare la comunicazione col medico « Life Marketing

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